Il D.M n. 329/2004 “Regolamento recante norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93.”, tra le verifiche di riqualificazione periodica si annoverano la verifica di funzionamento e la verifica di integrità.
Le verifiche sono mirate a stabilire lo stato di integrità dell’attrezzatura a pressione ovvero l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini della conferma dell’idoneità all’esercizio in sicurezza della stessa.
Il punto 4.3.2. dell’Allegato II del D.M. 11 aprile 2011 ( cfr. anche comma 1, art. 12 del D.M. n. 329/2004 ), definisce la verifica di integrità.
La verifica di integrità consiste nell’accertamento dello stato di conservazione delle varie membrature mediante esame visivo delle parti interne ed esterne accessibili ed ispezionabili, nell’esame spessimetrico ed altri eventuali prove, eseguiti da personale adeguatamente qualificato incaricato dal datore di lavoro, che si rendano necessari:
a) data la non completa ispezionabilità dell’attrezzatura:
b) qualora emergessero dubbi sulla condizione delle membrature;
c) a fronte di situazioni evidenti di danno;
d) in base alle indicazioni del fabbricante per attrezzature costruite e certificate secondo le direttive di prodotto (97/23/CE, 87/404/CEE, 90/488/CEE).
La periodicità per l’esecuzione della verifica d’integrità viene stabilita dall’allegato VII del D.Lgs. n. 81/2008, in funzione della tipologia dell’attrezzatura a pressione e della sua categoria ( cfr anche gli allegati A e B del D.M. n. 329/2004 )
Fermo restando i limiti imposti dall’allegato VII sopra menzionato e di quelli suggeriti dal produttore, la periodicità della verifica di integrità va stabilita tenendo conto delle risultanze dell’ultima verifica effettuata.
Ogni verifica di integrità deve comunque concludersi con un espresso riferimento al periodo di tempo per il quale mantiene la sua validità e alla data entro cui eseguire la verifica successiva.