In un periodo di crisi profonda come questo che si sta attraversando, una vera e propria risorsa anche nel campo dell’ è rappresentata dalle modalità attuabili di risparmio energetico, fattore che può essere riconosciuto tramite le opportune certificazioni.
Studi di settore hanno infatti dimostrato come la correttezza di queste valutazioni comporta un vantaggio produttivo non indifferente in termini di tempi di costruzione e anche a livello di risparmio economico.
Tali procedure però, purtroppo, risentono, senza ombra di dubbio, delle lungaggini burocratiche e dei costi elevati e questo si traduce spesso in una minore resa qualitativa della certificazione stessa. Nonostante tutto, si sta cercando, almeno nel mercato edile delle nuove costruzioni, di dare una svolta in termini di tempi e procedure, in modo da ottimizzare al massimo i risultati dell’efficienza energetica.
Il “Decreto rinnovabili” del 3 marzo 2011, infatti, dispone che nei contratti di compravendita o locazione, sia inserita una clausola in cui si attesta che l’acquirente ha preso visione delle informazioni e dei documenti attestanti le certificazioni obbligatorie.
Un ‘ operazione del genere si tradurrebbe cosi, in un notevole risparmio in denaro, cosa che, visti i tempi, fa gola a molti.
In questo ambito, particolare importanza rivestono le certificazioni energetiche che si devono presentare riguardo a porte, infissi e muratura e che riguardano il sistema coibentante/cappotto.
I sistemi coibentanti infatti, sono responsabili dell’isolamento termico delle pareti degli edifici ed agiscono tramite interposizione di pannelli formati da materiale a bassa conducibilità termica (poliuretano espanso, sughero, polistirolo espanso o fibroceramica) che durante la stagione invernale bloccano il passaggio dell’aria calda verso l’esterno dell’edificio ed, al contrario, durante la stagione estiva non permettono l’ingresso dell’aria calda all’interno.
Uno dei metodi di coibentaggio più semplici da realizzare è quello a cappotto in cui vengono montati dei pannelli isolanti, ricoperti poi con materiale adesivo e viene adottato soprattutto su murature pesanti visto che, se il pannello non possiede un valore accettabile di inerzia termica, l’efficienza di isolamento termico risulta compromessa.
A livello normativo, i sistemi di porte, infissi o muratura devono essere dotati di sistema di certificazione che è divenuto in Italia obbligatorio dal 4 Gennaio 2006 e tramite il D.Leg.192, in attuazione della Dir.europea 2002/91/Ce, dal 2007 è obbligatorio anche per le nuove costruzioni.
Il certificato divide l’immobile in varie fasce di consumo che comprendono:
Classe A+ (che consuma circa l’85% in meno di una casa normale)
Classe A (ossia il 70% in meno)
Classe B (50% in meno)
Classe C (30% in meno)

Una rigida normativa è presente anche in merito al controllo finalizzato alla sicurezza dei al fine di evitare surriscaldamenti tali da poter innescare incendi.
I devono essere effettuati su tutti gli impianti presenti che possono suddividersi in:
– Impianti a bassa tensione (principalmente impianti privati, civili ed industriali; con tensione fino a 1000 Volt in corrente alternata e 1500 Volt in corrente continua);
– Impianti a media tensione (con tensione compresa tra i 1000 ed i 30000 Volt)
– Impianti ad alta tensione (con tensione di corrente sia alternata che continua oltre i 30000 Volt)

La si basa su effettuati da personale specializzato che si assume la responsabilità di dichiarare che l’impianto risponde alle normative italiane ed europee.
Tali figure professionali sono dei tecnici che si occupano di: prendere contatto con il cliente, effettuare rilievi nell’edificio e procurare i libretti degli ed idrici; ispezione del consumo energetico medio dello stabile e tramite specifici software, stima dei parametri ambientali.
Il tutto è regolamentato dal Decreto ministeriale 37/2008, ex legge 46/90 il quale stabilisce coloro che possono essere abilitati alla certificazione e stabilisce inoltre, diritti ed obblighi del proprietario dell’immobile.

Oltre a tutto questo, esiste la legge 46/90 obbliga al rispetto delle norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI).

Il rilascio del certificato di conformità avviene quando c’è un allaccio di nuove utenze o quando occorre anche un certificato di agibilità.
Dal 1 Gennaio 2012, inoltre, è diventata obbligatoria l’esposizione di due parametri dell’ ACE (attestato di certificazione energetica) nel certificato che ha valenza decennale. I parametri sono:

– IPE (indice di prestazione energetica), cioè un valore numerico stimato in Kwh/m2 che indica il consumo energetico medio indicativo nel corso dell’anno per mantenere a 20 gradi un immobile.

– CLASSE ENERGETICA della struttura, che va a considerare principalmente il perimetro ed è quindi meno precisa della precedente stima.

Le certificazioni energetiche di sicurezza sono però, soggette a variazioni regionali specifiche mentre a livello nazionale, valgono solo determinate linee guida.
I costi sono altamente variabili in base ai metri quadri del locale adibito a controllo e possono partire da un minimo di 300 euro fino ad oltre 3000 euro.

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